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E ora, partiamo con un messaggio di speranza: se guardi la big picture, potresti essere più riccə di quanto credi.
COS’È LA RICCHEZZA
Ciascuno attribuisce all’aggettivo ricco un significato diverso e opinabile (l’indimenticato Commendator Zampetti è ricco? il monaco buddista lieto di percuotere la sua campana è ricco?). È comprensibile: non tuttə hanno seguito il corso di microeconomia, o l’hanno seguito da svegliə.
Forse pensi che riccə sia chi compie transazioni importanti: incassa fatture, stacca assegni, striscia carte. In quel caso, ci troviamo dinanzi a una persona che maneggia con disinvoltura grandi quantità di denaro. Entrate&uscite, o meglio redditi&consumi completano il concetto di “benessere” e possono contribuire a incrementare la ricchezza, ma non ne sono assolutamente sinonimi.
La ricchezza è data dalla somma di beni tangibili e intangibili posseduti (un monolocale, un dipinto autenticato di Guttuso) e di strumenti finanziari (il conto deposito, i titoli di stato). A questa somma vanno tolte le passività finanziarie, che tendenzialmente sono mutui e prestiti. Su questo sfondo si muovono i redditi (stipendi, fatture, affitti riscossi) e i consumi (spesa all’Esselunga, benzina, parrucchiere) che servono in parte a tenerci in vita e in parte a darci felicità. La differenza tra redditi e consumi può essere positiva e costituire un risparmio che incrementerà la ricchezza.
RICCO NON È CHI IL RICCO FA
In base a questa definizione, riccə è chi ha:
beni e/o strumenti finanziari superiori ai debiti
consumi inferiori ai redditi
Quindi, dal confronto che segue, con chi ti conviene convolare a nozze? Con Giampy, impiegato delle poste di Campobasso, o con Giangy, consulente Accenture di Torino?
DUE RICCHEZZE “DIVERSE”
A occhio, Giangy è un tatone: vi farà trovare l’anello nella coppa di champagne e vi spiegherà il fuorigioco con la saliera.1 Di lui possiamo dire che “ha un buono stipendio”, “ha uno stile di vita piacevole”, “ha un’auto recente”. Quello che serve a Giangy è fare carriera (aumentare il reddito), darsi una regolata sui consumi (ridurre i consumi), attenersi a un piano di risparmio (smettere di tenere tutti quei soldi sul conto corrente).
Di Giampy, possiamo dire che “ha uno stile di vita modesto”, “aveva una nonna affezionata” e “ha un lavoro sicuro ma con poche prospettive di carriera”. Scambiando due parole, scopriamo che a Giampy sta stretto il suo lavoro presso Poste Italiane. 14 mensilità per 36 h settimanali non sono malaccio, per carità, ma sogna di vendere a scuole e famiglie i giocattoli in legno che intaglia nel tempo libero. Pensa, non ha ancora un cliente ma ha già scelto il nome della sua linea: Giampiccoli™️2. Quello che gli serve è una persona che gli spieghi come trasformare la sua abilità in una fonte di guadagno e felicità: in altre parole, gli serve una consulenza con me! E magari, già che ci siamo, anche unə espertə in naming.
COSA CI PORTIAMO A CASA?
Spero che questo primo numero di Lavoro Guadagno Pago Pretendo ti abbia condottə a rivedere il concetto di “buon partito” e ti abbia offerto una diversa prospettiva sull’esibizione di potere d’acquisto e sull’invidia sociale generata dai consumi altrui. A presto, e non dimenticare di iscriverti
Valeria F.
Giangy fa anche un po’ di mansplaining, ma in buona fede perché è un tatone
terribile, ma per fortuna non l’ha ancora registrato
Adorabile <3